Pinguicola e Utricularia vulgaris, le piante carnivore che crescono in Sardegna

La Sardegna è un territorio che non smette mai di stupire per quanto riguarda la sua natura: un vero e proprio scrigno di biodiversità con specie animali e vegetali uniche al mondo. Grazie al suo isolamento geografico a particolari caratteristiche corologiche ed ecologiche, oltre che alla scarsa antropizzazione rispetto all’estensione territoriale, la Sardegna ha custodito aree favorevoli allo sviluppo e alla conservazione di un vasto numero di specie endemiche. Gli endemismi relativi alla flora toccano il 15% delle varie specie presenti, endemismi in parte condivisi con la Corsica, le isole Baleari, l’arcipelago toscano, la Sicilia e le isole delle coste provenzali, in parte esclusivi. Tra questi ultimi ci sono due specie di piante carnivore, recentemente scoperte: la Pinguicola e la Utricularia Vulgaris.

Le piante carnivore della Sardegna:

La Pinguicula di Seui

Nella foresta di Montarbu, a Seui, una delle più importanti aree boschive della Sardegna, è stata individuata la Pinguicula Sehuensis. Si tratta di una pianta ancestrale, ovvero madre di una serie di esemplari della stessa specie, alta tra gli 8 e i 14 centimetri, con una rosetta di foglie basali di una decina di centimetri, che cresce ad un’altezza tra i 1035 e i 1185 metri. Scoperta nel 2014 dal professor Gianluigi Bocchetta e dai colleghi Marcello Cannas e Lorenzo Peruzzi, questa pianta “mangia” gli insetti attraverso una sostanza mucillaginosa in grado di invischiare mosche, ragni, api e farfalle che poi assorbe lentamente per degrado progressivo. La Pinuicula è una pianta di cui restano pochissimi esemplari ed è per questo considerata in via d’estinzione. Una scoperta importante, soprattutto perché in Italia sono solo 14 le specie classificate come carnivore, tanto da essere pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Phytotaxa.

La Utricularia Vulgaris

A Sorso, nello stagno di Platamona, è stata scoperta recentemente un’altra pianta carnivora più comune rispetto alla Pinguicula, l’Utricolaria vulgaris, presente in Italia soltanto in altre 5 regioni. Conosciuta anche come erba vescica, l’utricolaria utilizza gli urticoli come trappole subacquee per risucchiare larve di zanzara e girini.Marco Giau aveva identificato, circa 30 anni fa, questo esemplare di pianta carnivora, molto simile nell’aspetto alla Bocca di Leone, ma solo nel 2020 è stata individuata da Giovanni Rivieccio in territorio sardo, dopo due anni di ricerche approfondite. Di questa pianta esiste una colonia di 20 individui all’interno dello stagno di Platamona, un luogo che è stato riconosciuto come habitat da tutelare non solo perché ospita la Utricolaria vulgaris, ma anche una grande varietà di animali acquatici ed è sede di nidificazione per numerose specie di uccelli.

Photo Credits:

Foto zapCulture di da Pixabay

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