Ai confini della Gallura in Sardegna nord-orientale, non molto distante dal porto di Olbia, si trova un luogo che ha saputo conservare per oltre tremila anni tutta la sua sacralità: il santuario nuragico di Sos Nurattolos. Inserito in un contesto naturalistico aspro e roccioso, il complesso nuragico di Sos Nurattolos si rivela quasi magicamente agli occhi dei visitatori dopo un tragitto che si fa strada lungo i pendii della Punta di Senalonga. Un posto suggestivo, dove la natura aspra della Sardegna si fonde con opere costruite dall’uomo in epoche remote per venerare l’antica divinità abitante le viscere della terra.
Il santuario di Sos Nurattolos:
Il Santuario nuragico di Sos Nurattolos è stato scoperto recentemente, nella seconda metà del XX secolo, ed è datato tra il 1600 e il 900 a.C.. Questo villaggio è espressione del culto dell’acque che interessò la Sardegna sin dal Neolitico. Il sito di Sos Nurattolos comprende una fonte sacra, un piccolo ponte “a megaron” e alcune capanne. Composta da un blocco a pianta circolare che racchiude un vestibolo a pianta rettangolare da cui si accede alla vena sorgiva, la fonte sacra era il luogo in cui probabilmente i visitatori si purificavano prima di proseguire il loro pellegrinaggio. Più avanti, in cima all’altopiano, si trova il tempio “a megaron”, racchiuso in un recinto ellittico, il cui ingresso è orientato a est. Questa struttura è composta da due ambienti circolari concentrici di cui non si conosce bene la funzione, le ipotesi sono due: o ospitava gli animali da sacrificare o era il posto dove si consultavano gli oracoli. Vicino al tempio si trova un edificio circolare che al suo interno racchiude un altro ambiente circolare, entrambi privi di ingresso: resta misterioso il loro utilizzo. Poco distante da qui c’è una capanna circolare, tipica dei villaggi nuragici, utilizzata dai sacerdoti per incontrare i pellegrini.
Per giungere a Sos Nurattolos, bisogna attraversare il piccolo borgo di Alà dei Sardi e proseguire a piedi lungo il tragitto che si trova in prossimità dell’ingresso al sito. La stradina si inerpica lungo il monte Senalonga, per cui si consiglia un abbigliamento comodo e scarpe da trekking. Dopo l’escursione a Sos Nurattolos approfittatene per visitare Alà dei Sardi, ricca di antiche chiese e di scorci da cui ammirare il golfo di Olbia, l’isola di Tavolara e la rigogliosa foresta di Sos Lithos. A due chilometri da Alà dei Sardi c’è il santuario di san Francesco d’Assisi le cui origini sono leggendarie. La zona di Alà dei sardi è ricca di testimonianze nuragiche: il villaggio di Su pedrighinosu, il nuraghe Lathari, il nuraghe Binioni, le tombe dei giganti Mala Carruca e il nuraghe Boddò. Se volete poi proseguire nel vostro viaggio alla scoperta di questa ancestrale cultura, altri resti si trovano ad Alteri, Columbos, Malcheddhine, Nurache, S’orijale, Bucch’e mandra, Antoniarrù, Nuri, Sa pinnetteddha e Su posidu.
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Foto di JohannBargeld da Pixabay
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