Un tratto di costa aspro e selvaggio quello che caratterizza il litorale sud-occidentale della Sardegna, da Nebida a Cala Domestica, caratterizzato da rocce a strapiombo sul mare e da insenature nascoste che pian piano lasciano il posto a dune di sabbia ambrata. Nella baia di Masua di fronte a Porto Flavia si staglia con il suo pallore nel turchese del mare, il faraglione più alto del mar Mediterraneo: Pan di Zucchero. Dichiarato monumento naturale, Pan di Zucchero svetta con i suoi 133 metri su questo tratto di costa sarda, conferendo maggiore incanto allo scenario che si dipana agli occhi dei visitatori. Perciò, se vi trovate in Sardegna e volete godere di uno dei panorami più belli del Mar Mediterraneo, la baia di Masua e il suo Pan di Zucchero sono la giusta meta.
Alla scoperta di Pan di Zucchero nella baia di Masua:
Il faraglione Pan di Zucchero deve il suo nome alla sua somiglianza con il più famoso Pão de Açúcar della baia di Rio de Janeiro, sostituendo già dal XVIII l’antico nome sardo Concali su Terràinu, ovvero “Mezza testa d’asino”. La particolare azione dell’acqua piovana sulla roccia carbonatica che compone Pan di Zucchero ha prodotto alcuni fenomeni carsici, come le due grotte a forma di galleria che si aprono a livello del mare, una delle quali attraversabile su piccola imbarcazione. Pan di Zucchero, però, non è l’unico faraglione della zona: infatti poco più a sud si possono ammirare i due scogli di S’Augusteri e il Morto. In realtà questi quattro faraglioni sono considerati fratelli perché omogenei e collegati a livello strutturale: composti da “calcare ceroide”, chimicamente quasi puro, si sono originati dall’erosione marina che ne ha causato il distacco dalla terra ferma, più precisamente dalla falesia di punta Is Cicalas. Un processo lentissimo di erosione del mare quello che ha interessato Pan di Zucchero e i suoi fratelli, cominciato nel Cambrico, e che in combinazione con l’azione dell’acqua piovana e dei venti maestrale e libeccio ha conferito a questo gigante di pietra la sua attuale conformazione.
Pan di Zucchero è visitabile partendo su gommone o barca dalla baia di Masua e scalando le sue imponenti pareti rocciose con l’attrezzatura specifica e con l’aiuto di guide specializzate. Una volta raggiunta la cima, tutta la fatica ne sarà sicuramente valsa la pena. Ma la zona oltre che per l’interesse paesaggistico è interessante anche per il suo passato minerario: oltre al villaggio minerario di Masua, nella falesia antistante allo scoglio di Pan di Zucchero si affaccia lo sbocco del tunnel minerario di Porto Flavia, attraverso cui il minerale estratto veniva direttamente caricato sulle navi. Sottostante alla miniera c’è la suggestiva grotta del Soffione, mentre per gli amanti delle immersioni poco distante da qui si trova la spiaggia di Porto Flavia. Per gli appassionati di sport acquatici, invece, la spiaggia di Masua è l’ideale: qui sono particolarmente praticati vela, surf e surfcasting. Di interesse archeo-minerario è anche Nebida, dove è possibile ammirare i resti del villaggio, della maestosa laveria sul mare e quelli della palazzina che era sede degli uffici tecnici e amministrativi. A circa due chilometri da is Cicalas si trova il Canal Grande di Nebida: una valle stretta percorsa da un torrente che tuffa nel mare all’interno di un’insenatura a fiordo, costellata da una serie di grotte, tra cui la grotta di Canal Grande e la grotta delle spigole. Più a nord si trova la meravigliosa Cala Domestica, particolarmente apprezzata per la pesca subacquea. Se si preferisce esplorare la zona a piedi, si può raggiungere la zona di canal Grande da Masua lungo un percorso di trekking, il cammino minerario di santa Barbara.
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Foto di Redef87 da Wikimedia
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